A chi, più di Dino Buzzati, potrebbe calzare il titolo (Raccontando) di questa rassegna? Probabilmente a nessuno, dato che la forma racconto si è rivelata centrale nell’attività letteraria dello scrittore bellunese, che oggi dovrebbe essere assunto a testimonial di una giusta battaglia per il rilancio del racconto, tanto vituperato dagli editori italiani e non sempre compreso dal pubblico di casa nostra. Per Buzzati, insomma, il "passo breve" si è sempre dimostrato adatto ad esprimere al meglio le sue intuizioni, sebbene l’opera che forse l’ha reso più famoso anche in campo internazionale sia un romanzo, e cioè quel Il deserto dei tartari trasformato in un bellissimo film da Valerio Zurlini. Le atmosfere, i silenzi, le rigidità della disciplina e il senso dell’attesa presenti nel capolavoro buzzatiano vengono normalmente assunti ad esempi di un certo modo di affrontare la vita anche nelle nostre conversazioni quotidiane, e quando questo accade (tenendo conto che Buzzati è scomparso da quasi quarant’anni) si ha il senso del valore universale e a/temporale di un’opera letteraria. Il rapporto con le sue amate Dolomiti, con lo sport (in primis il ciclismo) e con i fatti di cronaca verrà scandagliato nel corso di una serata durante la quale proveremo anche a comprendere la personalità (molti la definiscono "schiva") di uno scrittore al quale è giusto attribuire una sorta di primato per quanto riguarda il campo del fantastico come genere letterario, anche se non fu l’unico a frequentarlo.