Tra i tre autori scelti per la rassegna di quest’anno, senza dubbio Italo Calvino è quello verso il quale l’interesse del pubblico e dei critici si è mantenuto a livelli molto alti, tant’è che proprio negli ultimi tempi la casa editrice Einaudi ha ristampato gran parte delle opere dello scrittore ligure (anche se nato, casualmente, a Cuba). Per raccontare Calvino partiremo dal suo eclettismo, riscontrabile non solo nella sua capacità di esprimersi attraverso differenti forme artistiche e comunicative (dalla letteratura alla musica - anche se non come strumentista, bensì come autore di testi per grandi compositori - dal giornalismo alla saggistica, dalla critica cinematografica alla traduzione, fino alla riflessione specificamente politica), ma anche nei diversi generi scelti per veicolare la propria creatività sul piano letterario (dal realismo alla fiaba, dal fantastico alla contaminazione con la scienza). A ventisei anni di distanza dalla sua morte, sarà interessante capire non solo che cosa sia restato di Calvino (moltissimo, va da sé), ma, soprattutto, se i giudizi espressi a suo tempo su questa o quell’altra opera siano ancora gli stessi o abbiano subìto modifiche con il passare del tempo. E in questo senso, forse, avremo qualche sorpresa…